Salve, oggi continuerò a parlarvi dei tessuti fatti di fibre naturali.
Per l'esattezza di fibre vegetali che hanno un alto valore ecologico, la cui produzione è cioè considerata ecocompatibile perchè a basso impatto ambientale.
Rappresentano tuttavia un settore tessile ancora molto poco sviluppato in Italia.
La Canapa
Queste fibre si ottengono dalla pianta Cannabis Sativa della famiglia delle Cannabinacee.
L'uso di questa pianta per scopi tessili ha origini molto antiche, risale a più di 5000 anni fa nelle regioni centro asiatiche ed orientali.
L' Italia era, dopo la Russia, uno dei maggiori produttori mondiali di canapa e dalle sue regioni provenivano le qualità più pregiate di questo tessuto, che veniva adoperato sopratutto per la produzione di vele e di cordami.
Poi la sua coltivazione venne lentamente sostituita dall'utilizzo di fibre naturali o sintetiche a minor costo.
Cessò completamente di essere coltivata in Italia con il proibizionismo dal 1960.
La Cannabis Sativa appartiene infatti alla stessa famiglia della Canapa indiana, dalla quale si estraggono sostanze stupefacenti e quindi illegale.
Anche se la specie della "Sativa" ha caratteristiche completamente differenti, è difficile identificarla e quindi distinguerla dalla specie "indiana", non essendo possibile analizzarne, anche dal solo punto di vista morfologico, le differenze.
La coltivazione della Canapa in Italia venne reintrodotta a partire dal 1995, quando si cercò una metodologia che rendesse possibile una identificazione "certificabile" e "certificata" e permetterne di conseguenza la coltivazione orientata ai soli scopi tessili.