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lunedì 24 dicembre 2012

I TESSUTI: Fibre naturali - Fibre Vegetali: Cotone e Lino

Le fibre di cui sono composti i tessuti possono essere di origine naturale cioè esistente in natura( vegetale o animale ),  artificiale ( prodotta dall'uomo a partire da fibre naturali ) o sintetica ( prodotta dall' uomo chimicamente attraverso processi di sintesi )      
                  

Fibre di origine vegetale

Le fibre vegetali sono composte principalmente da cellulosa, che costituisce in maniera essenziale la parete cellulare della pianta. 

A seconda della parte della pianta dalla quale si estrae la fibra avremo fibre da semi ( cotone, kapok ) , da libro o stelo - cioè il fusto della pianta- ( lino, canapa, iuta, ramié, ginestra, ortica ), da foglie ( sisal ).
I tessuti di origine vegetale sono rappresentano il 40% della produzione.
La loro produzione è più ecocompatibile perchè è necessita di un minor consumo energetico e, in alcuni casi, di un minor impiego di prodotti chimici per la realizzazione del tessuto.
Hanno la proprietà di essere traspiranti e confortevoli.
I tessuti più importanti in termini di produzione sono il cotone e il lino.


Il cotone



 


Le sue fibre vengono estratte dalla lanuggine, che sotto forma di fiocco, ricopre i semi della pianta Gossypium, di varie specie.
Ogni specie forma una qualità di cotone diversa, classificabile in base ai caratteri fisici delle fibre prodotte.
Questa pianta, la cui coltivazione finalizzata alla tessitura ebbe inizio in India, necessita di climi caldi ed umidi.
La sua produzione a livello mondiale si sviluppa quindi maggiormente nei paesi dal clima subtropicale, in Africa, in America, in India.




Caratteri fisici

Ai fini della classificazione della qualità di cotone prodotta, vengono esaminati i caratteri fisici della fibra:
- la lunghezza;
- la finezza;
- la resistenza;
- l'elasticità;
- il colore;
- la pulizia;
- l'omogeneità

La lunghezza delle fibre estratte è decisamente il fattore principale e più importante.
Più  lunghe sono le fibre, maggiore è il valore economico del tessuto che ne deriva, che sarà più resistente, morbido e confortevole.
Infatti dalle fibre lunghe si ricava un filato che, conseguentemente, necessita, per essere formato, di minori fibre nel senso della sua lunghezza e quindi ha minori punti di rottura ,acquistando più uniformità e sottigliezza.

A seconda della specie dalla quale si estrae la fibra, avremo un cotone dalle:
- fibre corte, lunghe da 10 a 18 mm ( 10% della produzione )
- fibre medie, lunghe da 18 a 28 mm ( 75% della produzione )
- fibre lunghe , lunghe dai 28 ai 60 mm ( 15% della produzione )
.

Anche il clima e il terreno sono fattori determinanti per la lunghezza delle fibre:
- un terreno secco produrrà fibre corte, molto irregolari e meno resistenti;
- un terreno umido produrrà fibre lunghe.
- dal terreno argilloso proviene la peggiore qualità di cotone.
- le zone vicino al mare producono una buona qualità di cotone, perchè oltre ad essere zone umide, i componenti salini del terreno contribuiscono all formazione di una fibra forte per la tessitura.

La finezza

Questa caratteristica, determina il numero di fibre che compongono la sezione del filato, quindi il suo spessore e di conseguenza la sua resistenza.

L'elasticità

Una fibra si dice elastica, quando sottoposta ad una certa tensione, si allunga senza rompersi e terminata la tensione ritorna alla lunghezza originaria.
Le fibre elastiche si lavorano più facilmente.

Il colore
Inteso come brillantezza della fibra e uniformità del colore.
A determinare il colore contribuiscono il tipo di coltivazione, i fertilizzanti ed i pesticidi utilizzati, la maturità delle fibre.

La Pulizia
Per pulizia si intende il grado di impurità del cotone: foglie, terra, steli, etc.
Se si tratta di impurità grandi, sono facilmente individualizzabili e rimovibili, se sono piccole, possono sfuggire all'eliminazione e rimanere nel filato, diminuendone il valore.

Esiste una classificazione della qualità del cotone che mette al primo posto il Cotone Sea Island ( America settentrionale ) dalla fibra setosa, al secondo il Cotone d'Egitto di colore rosè, all'ultimo il cotone Indiano, di qualità scadente dalla fibra molto corta spesso non utilizzabile per la tessitura.


Proprietà del cotone

Le proprietà del cotone, anche se possono più o meno variare di intensità a seconda della qualità, possono generalmente riassumersi in:
  • Confortevole, il suo tessuto non irrita la pelle;
  • Alto grado di assorbimento dell'umidità (igroscopicità) ;
  • Alto grado di conduzione : favorisce il mantenimento del calore corporeo;
  • Traspirabilità, favorisce l'evaporazione e la dispersione dell'umidità assorbita;
  • Tenacità: è più resistente della lana alla rottura se sottoposto a tensione, ma meno resistente se paragonato alla iuta e alla canapa e ancora meno se paragonato alla seta;
  • Aumenta la sua resistenza se bagnato;
  •  Alta resistenza alla stiratura e alla bollitura (fino a 100°);
  • Alta resistenza ai lavaggi e candeggina;
  • Buona tingibilità;
  • Se bruciato da origine ad una cenere bianca
ma:
  • Scarsa resistenza agli acidi;
  •  Alto grado di restringibilità, sgualcibilità, scarsa elasticità;
  • Stinge e si rovina se esposto alla luce del sole a lungo;
  • Può favorire l'annidamento di muffe e batteri.

 Il Lino

Linum usitatissimum - פשתה תרבותיתLa coltura del Lino è antichissima, risale a circa 8000 anni fa. La sua fibra si ricava dal fusto ( libro o stelo ) della pianta Linum  usitatissimum. L'altezza della pianta e quindi dello stelo può arrivare a 1 metro, a seconda del tipo di coltivazione. Le fibre sono i fasci conduttori che portano l'acqua dalla radice alle foglie. In un fusto sono presenti dai 20 ai 35 fasci fibrosi.  Il loro numero dipende dall'altezza del fusto e dal diametro. 
Per una buona coltura, questa pianta predilige terreni tendenzialmente acidi e bene idrati, una temperatura mite ( dai 10°cc ai 20°cc ). E' una pianta che sopporta bene anche gli attacchi parassitari, quindi necessita di un uso limitato di pesticidi.

Alla coltivazione, seguono la raccolta ( effettuata prima della maturazione dei semi per evitare la lignificazione, processo attraverso il quale le cellule vengono irrigidite dalla lignina, e sradicando la pianta da terra per mantenere intatta l'altezza della fibra ) e la macerazione ( fase in cui viene separata la fibra dalla pectina, un collante naturale) e l'essicazione in cui vengono separate le fibre dalle componenti legnose (lignina).

Il processo di lavorazione per estrarre le fibre tessili comporta degli alti costi di produzione, sia per la particolare e specifica attenzione da dedicare alla sua coltivazione sia per la bassa resa derivante da un raccolto.
Da un raccolto si riesce a ricavare il 25 o 30 % di filaccia le cui fibre di lino grezzo sono raggruppabili in due categorie:
- fibre lunghe da tiglio (di maggior pregio, sono quelle utilizzate specificatamente per abbigliamento)
- stoppe ( lino dalla fibra corta con minore valore, utilizzato per l'industria cartaria e per la produzione di cordami )
In Italia la coltura del lino è andata gradualmente in declino proprio per i costi di produzione che essa comporta.   
Le zone di produzione dalle quali proviene  il lino di qualità migliore a livello mondiale sono quelle europee ( Francia, Olanda, Romania ) e appartenenti a una vasta area della Russia.

Per avere una migliore qualità del lino è bene raccoglierlo quando la pianta è ancora immatura, una eccessiva maturazione rende le fibre più ligniche.

Il colore delle migliori varietà di lino è bianco tendente al giallo pallido, colore derivante da un pigmento naturale: quando il lino è macerato con acqua stagnante è grigio acciaio, poichè le sostanze che decompongono le fibre lasciano un residuo sul tessuto. Se non è perfettamente macerato il colore del lino sarà verdastro.
Il suo colore viene sbiancato esponendo le fibre a soluzioni di candeggina. Ma le fibre soffrono notevolmente del trattamento di sbiancamento , diventando più deboli man mano che sono più bianche .

Caratteri fisici e proprietà


Pur condividendo la maggior parte delle qualità del cotone, se ne differenzia per i seguenti aspetti:

- Fibra morbida e flessibile e più liscia del cotone;
- Aspetto serico e più brillante, dovuto alla presenza di cere e grassi contenute insieme alla cellulosa;
- Maggiore Tenacità  rispetto al cotone: le fibre estratte hanno una lunghezza che varia dai 50 ai 60 cm determinandone la maggiore resistenza meccanica;
- Aumenta la sua resistenza fino al 40% quando bagnato;
- Minore elasticità rispetto al cotone;
Migliore conducibilità termica rispetto al cotone, lasciano una sensazione di freschezza e quindi molto adatto per abbigliamento estivo;
- Non tollera bene trattamenti con la candeggina;
- Gualcisce più facilmente del cotone alla minima piegatura, essendo una fibra a basso nerbo, riprendendo il suo aspetto solo dopo stirata;
- Produzione a basso impatto ambientale, ma a maggior costo di lavorazione.


Il prossimo post tratteremo la seconda parte delle fibre naturali vegetali.
Vi auguro un Buon Natale!



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