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venerdì 25 gennaio 2013

TESSUTI: Fibre naturali - Fibre vegetali : Ginestra, Bambù

Oggi ritorniamo a parlare di tessuti.
Siamo giunti alle fibre vegetali il cui uso è meno conosciuto ma, a volte, innovativo.

La Ginestra

Spanish Broom Spartium junceumLa fibra di Ginestra si ricava dalla pianta della famiglia delle Genisteae. 

E' una pianta diffusa in Europa, nel Medio Oriente e nel Nord Africa. 
Si sviluppa in terreni aridi.

Le fibre tessili, ricavate dai rametti o "vermene" della Ginestra, si ottengono con lo stesso processo di lavorazione utilizzato per le piante da tiglio ( lino, canapa, etc ) : raccolta, bollitura, macero, scorticatura, battitura, sfibratura, cardatura.

L'uso delle fibre di Ginestra non è nuovo nel campo tessile.Essendo una fibra molto resistente all'acqua di mare, veniva utilizzata in passato specialmente per farne corde  e reti. E ancora per farne stuoie e manufatti artigianali.


    L'innovazione riguarda invece l'uso della fibra di Ginestra nei biocomposti tessili.
    Come con la fibra di lino, si è pensato, cioè, di sostituirla alla fibra di vetro, non riciclabile, e di mischiarla ad altri materiali plastici, per produrre gli sportelli delle automobili Fiat
Il vermene, inoltre, possedendo proprietà ignifughe, ridurrebbe le probabilità di esalazioni tossiche in caso di combustione.


    

Il Bambù

    La fibra di Bambù è una delle fibre più sostenibili in natura.
Esistono circa 600 specie della famiglia delle bambusa.
Sono diffuse specialmente nelle aree con clima tropicale, in Asia, America Latina, Africa.

La coltivazione del Bambù non richiede l'uso di fertilizzanti chimici e non ha bisogno di molta irrigazione. La sua coltivazione migliora anche le qualità del terreno. Cresce velocemente fino a raggiungere la sua definitiva altezza in pochi mesi. Inoltre Il bambù è biodegradabile al 100%.

La fibra di bambù può essere ottenuta in due modi:
  • Senza processi chimici: si ricava dalla polpa ottenuta attraverso l'esposizione degli steli e delle foglie all'azione di enzimi che ne frantumano in maniera naturale le pareti; le fibre possono essere così pettinate meccanicamente e trasformate in filato attraverso le successive fasi di lavorazione.
  • più frequentemente, mediante processi chimici: si ricava dalla fibra cellulosica rigenerata attraverso processi di candeggio. Questo tipo di lavorazione produce una fibra artificiale, la viscosa di Bambù, detta Rayon, che viene comunque considerata una fibra eco-sostenibile poiché proviene da una fibra naturalmente rigenerata. La Cina ne detiene il brevetto di lavorazione, producendo il 100% della viscosa di bambù esistente sul mercato.

    Proprietà ed usi

        La fibra di bambù è:
  • igroscopica, necessita di minori quantità di colorante, assorbendo facilmente le tinture;
  • naturalmente antimicrobica e ipoallergenica; ha un elemento antibatterico naturale, il bambù-kun, che esercita la sua azione anche dopo 100 lavaggi;
  • cava e quindi permette una naturale conservazione del calore ed eccellente traspirabilità;
  • più morbida del cotone, dall'aspetto serico e dalla mano soffice come il cashmere;
  • estremamente fresca; l'umidità assorbita evapora in una frazione di secondo;
  • anti-ultravioletta;
  • estremamente elastica.
     Date le proprietà eccezionali di questa fibra, il tessuto è impiegato specialmente per produrre:
  • abbigliamento intimo;
  • abbigliamento neonatale, per le proprietà antibatteriche e anti-ultraviolette;
  • costumi da bagno, per le proprietà anti-ultraviolette e di traspirabilità;
  • accappatoi e asciugamani
  • materiali sanitari (garze, mascherine, divise, etc )
  • arredamento d'interni: tende, fodere, tappezzeria.
  Per oggi basta, alla prossima puntata!



1 commento:

  1. Tutto sempre interessante!!!
    Grazie!
    I tessuti realizzati con la fibra di bambù mi incuriosiscono troppo!

    Mary

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